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Categoria Poesia 2018

Categoria Poesia

Categoria Poesia 2018

Vincitore
Autore: Roberto Bencivenga
Opera Presentata: I Girasoli

Alti, dritti, impettiti,
volgono la bionda chioma al sole
per nulla intimoriti,
ma anzi avvinti,
da quel bagliore così atteso e amato.
Da giovani, in bocciolo,
lo seguon speranzosi,
fin dal suo primo sorgere,
da oriente fino a sera,
convinti che qualcosa
debba prima o poi accadere.
Qualcosa di così prezioso
da orientare l’esistenza,
da fornire un altro scopo
a una vita che ne è senza.
E fiduciosi seguono passo passo
il suo leggero moto su nel cielo,
sicuri che l’attesa
sarà presto premiata.
Ma a sera, un po’ delusi
per la mancata nuova,
tornano al loro posto,
e guardano al domani,
intatta la fiducia
nel loro unico faro.
Ma passa il tempo,
volan le giornate,
e all’inizial certezza
subentra lo sconforto,
va persa ogni speranza,
e resta vano il sogno.
“Quanti giorni abbiamo visto sorgere
e rincorso il sole,
ma tutto è come prima,
immobile ed uguale!”
Così la noia arriva
e al moto primitivo,
inutile e stancante,
cedono il passo la pigrizia
e la staticità.
Ormai maturo e pieno di sé,
grande nell’aspetto
e fiero all’apparenza,
il girasole vede ogni mattina
il sole che si innalza,
ma resta fermo e un po’ sdegnoso,
lo osserva di sottecchi e dice:
“Fa pure il tuo giretto quotidiano,
più non m’inganni con le tue lusinghe:
immobile rimango e non ti seguo,
ché troppo m’hai deluso in gioventù!”
E il tempo passa
fermo nel suo proposito,
sol dal vento agitato
in un corale moto,
assieme ai suoi compagni,
nelle giornate uggiose.
Somiglia, invero, il suo comportamento,
a certi umani che stanno alla finestra:
guardano tutto il giorno
quel che fuori avviene,
e aspettano che il mondo
modifichi da sé il suo corso.
Poi, delusi perchè nulla accade,
con tutto e tutti se la piglia sodo,
convinti che sempre agli altri
tocchi di far qualcosa.
Da giovani si lasciano guidare
dal primo vago sole che li irraggia un poco,
poi seguono altri soli finti o veri,
illuminati sempre di riflesso,
e infine stan nell’ombra ad inveire
contro chi di vane promesse
li ha riempiti,
pronti a dimenarsi assieme agli altri
al primo alito di vento.
Ma i girasoli fan buon viso a cattiva sorte:
mantengono costante
fierezza e dignità nella corolla,
gialla, sì, ma del color del sole.
Dotati d’intelletto e volontà,
gli uomini, invece, per il lor livore,
con più facilità e meno stile,
diventan gialli sì, ma per la bile!

Motivazione della Giuria:

Una elegia divertente e visionaria in grado di sbilanciare gli elementi canonici del verso e divenire narrazione; il fiore nella sua esistenza acquisisce una valenza mitica, stereotipo dell'uomo e della sua realtà.

Roberto Bencivenga nasce a Roma ed è un artista poliedrico: cantante lirico, attore, regista, musicista e autore di commedie e di romanzi; tutto questo fa di lui un uomo di spettacolo a tutto tondo. Si è cimentato con successo nei più disparati generi: dall'operetta all'opera, dal musical alla prosa, dalla televisione alla radio, raggiungendo sempre un eccellente livello artistico, spinto sempre da una passione enorme e un amore profondo per il teatro. È direttore artistico della compagnia teatrale "Il palcoscenico" da lui fondata e che rappresenta oggi una delle realtà più vive e feconde del panorama teatrale romano.

Secondo classificato

Autore: Franco Casadei
Opera Presentata: Fiori del vento

Nel fervere del sole
i papaveri accesi
fra le crepe d’asfalto,
i fiori di campo
seminati dal vento

bellezza randagia
che preme
di un’abbondanza
non nostra.

A chi obbediranno i fiori?

Motivazione della Giuria:

Una poesia breve e lucida che lascia al lettore la possibilità di cogliere la drammaticità di una situazione in cui presente e futuro divengono spaccati di vita, entrambi densi di segrete significazioni.

Terzo classificato

Autore: Adele Desideri
Opera Presentata: Salotti Bianchi

Il corsaro tossisce nel salotto dis-collettivo - l’avvocato
disturba l’ospite, come fosse un disertore: la campagna
elettorale, le speranze rifondate - senza primizie - troppo
vino per fugare la vincente bestia: ogni
dettaglio ottenebra, o rileva, liturgiche asperità.

La tristezza dell’uomo qualunque, il figlio
che non è entrato a scuola - e il suo banco
c’è ancora? Non sogna più la vittoria,
rivive l’onda dura della rivolta, paga
le bollette, salda i debiti con la banca
- e muore, ogni volta che respira o pensa.
Poi dorme - senza rancore, né memora
- senza una consapevole storia.

Ma la nana dei fiori
è uscita dalla scatolina dorata - al suo violino risponde
con la mimica del viso - un sorriso.

Risparmia righe
e pagine - viso e violino assieme lacrimano,
stupiscono, s’imbronciano - ricominciano a danzare,
a punteggiare l’aria di vaghi timbri:
l’ultima bugia per un amore che mastica
- e rimastica - ma dell’anima,
sulla tavola, solo lascia briciole.

Motivazione della Giuria:

L'autrice con l'abilità di una pittrice, riesce con poche pennellate date al punto giusto, a sintetizzare la tragicità del momento. Una poesia che spinge il lettore ad una riflessione interiore profonda.

Adele Desideri è nata a Torino e vive a Milano, ha pubblicato diversi libri di poesia nel 22003 "Salomè", nel 2010 "Il pudore dei Gelsomini", nel 2013 "stelle a Merzò" e sempre nel 2013 il romanzo "La figlia della memoria" segnalato al premio letterario Viareggio Rèpaci. Nel 2015 è uscita la traduzione spagnola de "Il pudore dei Gelsomini" e nel 2017 la traduzione inglese di "Stelle a Merzò".

Ultima modifica: lunedì, 26 giugno 2023

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