Regione Toscana
Accedi all'area personale

Categoria Poesia 2019

Categoria Poesia

Categoria Poesia 2019

Vincitore
Autore: Aldo Nove
Opera Presentata: Primule

Non congedi ma primule.
Non stanze ma primule. Fino a completo
disfacimento del senso in colori,
dei colori in oceani, nel prato appare
la porta

mai chiusa
nel sangue
si apre

Motivazione della Giuria:

Esistono cose più forti della vita e della morte, cose che si tramandano mute attraverso le generazioni, richiami ancestrali che travalicano azioni e intenzioni. E se la cifra del vivere è il continuo mutamento, basta fermarsi un istante e stare ad ascoltare: permangono echi lontani che ancora definiscono la nostra percezione delle cose, la nostra dimensione di appartenenza ad una specie, il nostro essere degli esseri viventi. 

Aldo Nove
Dopo la laurea in filosofia morale, scrive Woobinda e altre storie senza lieto fine, edito da Castelvecchi e ripubblicato da Einaudi nel 1998 con il titolo Superwoobinda. Con il racconto Il mondo dell'amore, pubblicato nell'antologia Gioventù cannibale (Einaudi 1996) viene collocato dalla stampa nella famiglia di genere pulp dei cosiddetti "Cannibali". Ha pubblicato due raccolte di poesia con lo pseudonimo Antonello Satta Centanin, in cui ha unito i cognomi della madre e del padre. Edoardo Sanguineti lo inserisce, insieme a Tiziano Scarpa e a Giuseppe Caliceti, nel suo Atlante del Novecento Italiano, ponendoli a chiusa del "secolo delle avanguardie" della letteratura italiana. Nel 2005 coautore con Alessandro Gilioli, del testo teatrale Servizi & Servitori: la vita, al tempo del lavoro a tempo. Nel 2006 vince il Premio "Stephen Dedalus" con Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese (Einaudi Stile Libero, 2006). Tra le altre cose, è stato testimonial del noto marchio Hogan per il quale ha scritto lo slogan "Versi che calzano a pennello". La pubblicità appare nel retrocopertina di tutti i volumi Bompiani InVersi, collana di poesia diretta da Aldo Nove e Elisabetta Sgarbi fra gli anni Novanta e i primi anni Duemila. Nel 2014 pubblica Addio mio novecento (Torino Einaudi) con cui vince Premio Cesare Pavese 2015, il Premio Gorgone d’Oro 2016, rosa del premio Premio Viareggio 2015, ed è finalista ai premi Camaiore 2015 e Pascoli 2015.

Secondo classificato

Secondo classificato
Autore: Giovanna Gelmi
Opera Presentata: Ma il bianco, oh il bianco!

Poi ascese tutto un bianco subitaneo
carnoso di corolle sullo stimma dell’aria;
s’aprì da meli e ciliegi lontani
(e forse solo immaginati)
e dalle pratoline, vicine,
dove un piccione piluccava un pane,
per farci respirare in punta di piedi,
appoggiati con gli occhi
alle cortecce nere di uligine,
tra il prurito di fiaba
di quelle inflorescenze.
Sopra alla panchina
balenava il pruno, selvatico;
nascondeva il suo rosa
tra i vetri e le persiane di una lavanderia
(che non sbiadiva il miraggio,
né cancellava macchie di inquietudini).
Ma il bianco, oh, il bianco
era fetale suono di campanile
che giubilava un mantra da ogni inezia
solenne a incorniciare il fiato.
E chi passando andava
Impregnato da quel biancore,
illanguidito da un giuramento di luce
tra marciapiedi e strade
(non ancora del tutto tracciate)
Per via di quell’arioso pullulare,
già era innamorato di promesse
o solo innamorato,
innamorato!

Motivazione della Giuria:

Per l’esplosione di vivide immagini che rendono il testo un dinamico affresco di vita; per aver saputo cogliere all’interno della reiterazione del quotidiano un istante di rara bellezza, un punto di luce pura in grado di far risplendere, in quella frazione di secondo, le tante esistenze che casualmente si incontrano.

Terzo classificato

Autore: Angelo Taioli
Opera Presentata: A mio Padre E’ un’altra primavera

E’ un’altra primavera, e sono qui
a potare l’inverno del roseto,
a dare cielo ai giacinti piegati
in mezzo all’erba, a disturbare
al matrimonio delle api col ciliegio.

Il cane fiuta il vento, ed invisibili
presenze, e scava
ostinato ai piedi dell’alloro.
Perde sempre un poco il rubinetto…

Così, se ti scosti dall’ombra
della casa, e segui le briciole
d’acqua che sfamano
il sole nel cortile, puoi raggiungermi…
Vicino alla pelle staccata
dell’albero di San Bartolomeo,
chino a svellere
i polloni dei giorni, a bussare
a tutti i nomi
della tua assenza, a mendicare
il pane di una grazia che mi smemori.

Motivazione della Giuria:

Un’invocazione, una preghiera laica, una riflessione sull’inesorabilità del trascorrere del tempo e la nostra fragilità. Un testo in perfetto equilibrio, ricco di immagini efficaci, che descrive in modo magistrale il dolore della perdita e lo stupore per la forte persistenza della vita.

Autore: Rodolfo Vettorello
Opera Presentata: Fiore di Fumo

Fiore di Fumo
Un fiore di fumo s’innalza nel cielo universo.

La Terra, un giardino
che genera steli di ciminiere,
in luogo dell’erba di un tempo,
ha fatto sbocciare nell’aria
un fiore nutrito da questo terreno
di sangue e veleno.
Un fiore leggiadro e gentile,
di forme molteplici e varie
secondo la forza del vento
che lungo le strade del cielo lo spinge.
La Terra si vela d’un tratto
dell’ombra del fiore che scorre
e sparge per dono
manciate di cancro.

Si sta come stanno le vecchie,
malata di morte,
in crocchio alle porte di un cimitero.

Col tempo frattanto,
il fiore si allarga ad ombrello.
La Terra che Dio ci ha donato,
dagli uomini fatta più bella,
per queste città di cristallo,
stamane è sonora del canto
di mille sirene impazzite.

Domani il giardino
sarà un camposanto
di cenere e sabbia.
Il fiore leggiadro si scioglie
pian piano in rugiada
di lacrime e rabbia.

Risplenderà il sole di nuovo,
in un cielo sereno,
su questo pianeta che esala
sentori di nebbia, di fumo e veleno.


Fiori d'estate

I fiori dell’ibisco, rumorosi
di rosso come il fuoco d’un incendio
invocano l’estate che non viene.
Lei sarà qui tra poco
ad infuocare l’aria e a soffocare
in un velo di nebbia la laguna.
Estate di clemàtidi e di rose
prometti frenesie dalle spalliere
di gelsomino e caprifoglio in fiore
e fuochi fatui, le roventi sere.
Inizia e già comincia con finire
l’estate, la stagione dell’amore,
la luce cala giorno dopo giorno
ed ogni sole mentre splende muore.
Come la vita, come la passione
che mentre ci attanaglia ci delude.

Ultima modifica: lunedì, 26 giugno 2023

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio !

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri