Storia
La particolare ubicazione della Valdinievole, a confine fra gli antichi domini lucchesi, pistoiesi e fiorentini, ha favorito un’accentuata presenza di centri abitati che occupano punti di transito obbligato lungo percorsi come la romana via Cassia. Accanto alla viabilità principale, rappresentata dall’arteria detta Cassia-Clodia, che collegava la piana di Pistoia a quella di Lucca, esisteva ed esiste ancora in alcuni tratti una fitta rete di strade secondarie che, diramandosi dalla Cassia stessa, avevano la funzione di collegare i centri di valle con quelli di montagna. La direttrice Cassia-Clodia, percorso obbligato per coloro che desideravano raggiungere Pistoia o Lucca e più a lungo raggio Roma o Luni, fu realizzata non più tardi del 180-177 a.C., prima quindi della fondazione di Firenze.
L’importanza che la Cassia rivestiva in epoca romana rimase intatta anche durante il medioevo, rappresentando per la Valdinievole un asse viario fondamentale, tanto da favorire lungo il suo corso o nelle sue prossimità il sorgere di numerosi centri abitati quali Uzzano (che comprendeva anche il territorio di Chiesina Uzzanese).
Ponte Uzzanese
A sud dell’odierna Pescia, l’area si popolò a cavallo tra il X e il XI secolo. Il toponimo Ponte Uzzanese è presente in un documento datato 1298 e successivamente nel 1371. Solo a partire dalla seconda metà del ‘500 si trova la denominazione di “Chiesina Uzzanese”, a indicare un territorio compreso tra i torrenti Pescia di Collodi e Pescia di Pescia, quando gli abitanti chiesero l’istituzione della Parrocchia al Visitatore Apostolico Giovan Battista Castelli, al fine di edificare attorno ad essa il nuovo nucleo abitativo. L’abitato di Chiesina Uzzanese si costituì presso l’intersezione tra la Via Provinciale Livornese su tracciato etrusco, poi denominata Strada Regia traversa della Valdinievole, e la Via Romana, che in epoca leopoldina avrebbe collegato la Strada Regia della Valdinievole a Lucca e a Pisa. Lo sviluppo certo dell’area è databile alla metà del XIII sec. intorno allo xenodochio per l’assistenza ai pellegrini, presso l’innesto della Via Romana con la Via Etrusca, databile all’XI secolo.
Lo xenodochio
Lo xenodochio (in latino "xenodochium", dal greco "ξενοδοχεῖον", dove "xéno" significa ospite e "dòcheỉon" significa ricettacolo, e da "δέχομαι" ovvero ricevo) era una struttura di appoggio ai viaggi nel Medioevo, adibita ad ospizio gratuito per pellegrini e forestieri. Questa costruzione era costituita da una chiesa detta della Compagnia e da un modesto fabbricato appoggiato al lato sud della chiesa stessa, dove, al primo piano cui si accedeva per una scala esterna, esistevano alcune celle, mentre il piano terreno era adibito ad ambiente di ristoro in cui si provvedeva al ricovero e all'assistenza dei pellegrini in viaggio verso Roma. Fu così fondato uno dei numerosi hospitales che sorgevano lungo tutto il tracciato della Via Francigena.
Questa istituzione ospitaliera continuò a mantenere la propria funzione assistenziale per oltre tre secoli, ma verso il XVI secolo perse la denominazione di ospizio e la chiesa passò al culto degli abitanti, che nel corso degli anni edificarono altre costruzioni intorno ad essa, la "chiesina” come fu chiamata (oggi ne esiste ancora una parte, il cosiddetto Xenodochio); il paese si disse allora della “Chiesina sul Ponte Uzzanese.”
Le prime strutture abitative
Secondo Enrico Coturri già verso il 1100 alcuni contadini residenti nel castello di Uzzano si trasferirono con i loro nuclei familiari nelle basse terre di pianura, facenti parte oggi del comune di Chiesina Uzzanese, e costruirono le prime strutture abitative, avviando così la prima forma di insediamento stabile del paese della Chiesina.
La formazione di una vera e propria comunità locale, il cui sviluppo sia accertabile con continuità, ha inizio solo alla fine del XVI sec., con le prime modifiche approntate sul territorio dalla casa Medicea.
Una delle prime memorie riferibili a una cappella risale all’anno 1572 con la visita pastorale di monsignor Turini, preposto di Pescia alla Chiesa di Santa Maria ad Nives a Ponte Uzzanese, denominata per le sue modeste dimensioni la Chiesina. Questa piccola chiesa, secondo il Coturri doveva corrispondere allo xenodochio, che popolarmente si chiamava la “Compagnia,” e che di fatto dette il nome al paese.
Nel 1592 gli uomini della Chiesina si erano già uniti in congrega, la Confraternita della Madonna della Neve, e da quegli anni fino alla metà del ‘900 la comunità crebbe intorno alle iniziative religiose e alla nuova Parrocchia.
La mappa d’impianto catastale evidenzia il nucleo abitato detto Villaggio della Chiesina Uzzanese, dove alla data del 1824 il territorio si presenta per la maggior parte appoderato; è già presente alla particella 255bis il fabbricato in oggetto, che si attesta sulla strada Maestra della Chiesina.
Chiesa di S.Maria della Neve
(Comunità di Uzzano, Sezione E della Chiesina Uzzanese, In fogli 2, Foglio secondo levante alla scala da 1 a 2500, da Luigi Silicani Geometra di seconda classe, ultimato sul terreno il dì 9 luglio 1824, Dal N° 1220 al N° 1889. Fabbricato riunito della Chiesina sviluppato alla scala di 1:500.
Comunità di Uzzano, Sezione D della Chiesina Uzzanese, In fogli 4, Foglio secondo levante alla scala da 1 a 2500, da Pietro Pazzi Geometra di 2° classe, terminato nel mese di (senza data), Dal N° 253 al N°553. Revisore Ruini Giovanni. (Catasto Generale della Toscana, Archivio di Stato di Pistoia Sezione di Pescia, presso Regione Toscana, Servizio Geografico Regionale).
Interno dello Xenodochio
Altre notizie de l’Oratorio della Compagnia di Santa Maria della Neve si trovano nel 1774 e nel 1805:
Avanti il pranzo [Mons. Giulio Rossi] visitò l’Oratorio della Compagnia di Santa Maria della Neve, e ordinò imbiancarsi le mura di stesso Oratorio, e serrarsi una finestra (…) ovale in fondo (....).
A Chiesina Uzzanese esistevano almeno cinque Compagnie, corporazioni religiose in seguito soppresse:
- Compagnia della SS. Vergine della Neve degli uomini della Chiesina Uzzanese (1618-1785)
- Compagnia del SS. Rosario nella Chiesa di S.Maria della Neve (1704-1764);
- Compagnia di S.Antonio da Padova nella Chiesa di S. Maria della Neve della Chiesina Uzzanese (1704-1786);
- Congrega delle Donne (1730-1785);
- Congrega della Madonna di Monte Nero (1747-1785).
Chiesina Uzzanese, Via Umberto I°
Altre notizie dell’ l’Oratorio della Compagnia di Santa Maria della Neve in seguito ai danni causati dalle scosse sismiche del 1914 e del 1920:
Il locale della “Compagnia” è in discrete condizioni statiche per quanto riguarda la muratura, ma ha bisogno di riparazioni importanti al tetto, in cui occorrerebbe sostituire parte della grossa e piccola armatura e del materiale formante il piano di posa della copertura, e al pavimento che divide la piccola sagrestia annessa a detto locale dal fabbricato superiore di proprietà Desideri, perché parecchie travi sono tarlate e in cattive condizioni di stabilità. Questi lavori sarebbero necessari se si dovesse aprire al pubblico il locale in oggetto.
Chiesina Uzzanese, nuovo comune autonomo
Il 23 gennaio 1963 Chiesina Uzzanese si costituisce in comune autonomo staccandosi da Uzzano; la “Chiesa della Compagnia” di Santa Maria della Neve viene venduta al signor Walter Giometti (diventerà poi di proprietà comunale):
“DINO LUIGI ROMOLI DELL’Ordine dei Frati Predicatori per la Grazia di Dio e della S. Sede Apostolica, Vescovo di Pescia, Prelato Domestico di Sua Santità Giovanni Papa XXIII Assistente al Soglio pontificio. Vista la domanda del Rev.mo Arciprete di Chiesina Uzzanese Sac. Bruno Lollini tendente a ottenere l’autorizzazione alla vendita del locale detto “Chiesa della Compagnia” sito in piazza Ricasoli di Chiesina Uzzanese; Sentito il parere, espresso favorevolmente, del Rev.mo Capitolo Cattedrale e del Consiglio di Amministrazione Diocesano; Udito il tecnico di fiducia della Nostra Curia; Considerato equo il prezzo che viene offerto in £5.7000.000 dal signor Giometti Walter di Chiesina Uzzanese , preferito ad altri concorrenti a causa della maggiore cifra offerta; Visto quanto era da vedersi e considerato quanto era da considerarsi; invocato il Nome Santissimo di Dio abbiamo decretato e decretiamo. E’ concessa la richiesta autorizzazione al rev.mo Arciprete Don Bruno Lollini fu Michele, nella sua qualità di Parroco pro-tempore della Parrocchia di S. Maria della Neve di Chiesina Uzzanese, per la vendita del locale ”Chiesa della Compagnia” sito in Piazza Ricasoli, dello stesso paese di Chiesina Uzzanese, al prezzo di lire cinquemilioni e settecentomila (£5.700.000)offerto dal compratore sig. Walter Giometti. Nel contratto legale saranno indicati i dati catastali interessanti la vendita-compra di che trattasi, come ogni altra delucidazione che possa servire allo scopo di maggiore chiarezza del negozio. Si autorizza altresì il predetto Don Bruno Lollini, nei nomi e rappresentanza, ad incassare la somma, a rilasciare quietanza liberatoria, ad esonerare il signor Conservatore dei Registri Immobiliari di Pescia da ogni responsabilità personale in proposito, come da ogni ingerenza e responsabilità nel reimpiego della somma per il quale verrà provveduto con successivo Decreto. Le spese di tutti gli atti derivanti e conseguenti il presente Decreto, sia spese di curia che tecniche e civili e legali, fanno carico al compratore. Per parte della Curia assisterà agli atti il Direttore del Nostro Ufficio Diocesano. Dato in Pescia, il 12 gennaio 1963.
Chiesa Parrocchiale di Chiesina Uzzanese "La compagnia"
Con deliberazione n.51 del 21 agosto 1963 il Comune di Chiesina Uzzanese decide di acquistare dalla Chiesa Parrocchiale di Chiesina Uzzanese l’immobile detto La Compagnia per il prezzo di £.5.700.000, già pagate al Parroco dal sig. Walter Giometti, che avrebbe dovuto edificarvi un nuovo edificio proprio sull’area dell’abbattuto fabbricato, e che cede i suoi diritti al Comune di Chiesina uzzanese ricevendo in corrispettivo da alcuni cittadini impegnatisi personalmente la somma di £.6.900.000: “considerato che, a seguito della raggiunta autonomia, si è sempre più acceso il desiderio di Chiesinesi di veder risolto il problema urbanistico con l’abbattimento del rozzo fabbricato suindicato e l’utilizzazione dell’area per ampliare piazza Ricasoli;” già nel 1962, con deliberazione n.116 del 28/13/1962, il comune di Uzzano aveva iniziato la procedura di esproprio dello stabile al fine di ampliare l’angusta piazza Ricasoli. Per l’acquisto dell’attiguo edificio di proprietà Desideri verrà provveduto con separata deliberazione in modo da provvedere all’abbattimento di tutto l’immobile la completa sistemazione dell’area.
Con deliberazione n.55 del 04 settembre 1963 si approva il preventivo dei lavori di demolizione della Cappella della Compagnia, i lavori verranno eseguiti mediante licitazione privata su un elenco di n.13 ditte.
Con deliberazione n.2 del 15 gennaio 1964 il Commissario Prefettizio dott. Ugo Guerriero delibera invece di consentire il restauro della Cappella della Compagnia, sotto la direzione del tecnico comunale e con il denaro raccolto da una pubblica sottoscrizione, pur rimando la proprietà interamente comunale, e si riserva di adottarne le norme per il suo eventuale uso:
“nel corso dei lavori dei abbattimento del fabbricato della Compagnia per l’ampliamento di Piazza Ricasoli, la piccola cappella situata in fondo all’edificio è apparsa ancora in buone condizioni determinando il sentimento del popolo a desiderarne la conservazione; considerato che in proposito alcuni cittadini, sulla pubblica stampa, hanno sottolineato che l’altare rimontava al secolo XII e che quindi la Cappellina, sebbene di non grande valore artistico, anche come memoria storica, meritava di rimanere; considerato che un Comitato ha raccolto i fondi necessari e ha offerto di far restaurare con essi la Cappellina, secondo l’accluso disegno, chiedendo al riguardo il consenso del comune (…) tanto più che il vano occupato dalla Cappellina, incastrato tra due fabbricati, è inutilizzabile per area pubblica.
Interpellanza
Con interpellanza n.48/1965 tre consiglieri di minoranza in merito alla Cappella di proprietà comunale in piazza Ricasoli chiedono di conoscere i criteri che hanno ispirato la giunta comunale per il permesso per la modifica della facciata della Cappella della Compagnia, ritenendo che tali modifiche debbano essere discusse in sede di consiglio comunale, pur avendo il progetto un nulla-osta rilasciato dalla Soprintendenza.
Con Deliberazione n.6 del 29/3/1969 il Consiglio Comunale, vista la deliberazione della Giunta Comunale n.236 del 27 dicembre 1968, autorizza l’esecuzione in trattativa privata dei lavori di sistemazione di piazza Ricasoli per una spesa di £. 1.500.000.