Regione Toscana ha messo a disposizione ha messo a disposizione dei residenti dei 14 Comuni oggetto della sentenza della Corte di giustizia europea del novembre 2020 (Altopascio, Capannori, Lucca, Porcari, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Montecatini Terme, Monsummano Terme, Montecarlo, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Uzzano) 500.000 euro per l’annualità 2022 per la sostituzione dei vecchi generatori di calore.
Obiettivo del bando è il risanamento della qualità dell’aria nei comuni in cui si registrano superamenti dell’inquinante PM10 legato alla combustione delle biomasse, aiutando i residenti a dotarsi di generatori di calore meno inquinanti.
Dal 21 novembre tramite la piattaforma di Sviluppo Toscana i cittadini residenti nell’area indicata dal bando (immobili ubicati nei territori dei comuni dell’area di superamento “Piana Lucchese” posti ad una altitudine inferiore o uguale a 200 m slm.) potranno chiedere il rimborso delle spese sostenute per la sostituzione o la riqualificazione, di vecchi generatori di calore alimentati a biomasse con classe emissiva 3 stelle o inferiore (inclusi i focolari aperti), con altri apparecchi meno inquinanti e di classe emissiva superiore o uguale a 4 stelle, oppure con apparecchi a metano ad alta prestazione energetica.
Per la sostituzione o la riqualificazione dei generatori di calore saranno ammissibili richieste di rimborso fino a 3000 euro. Ammesse le spese a decorrere dal primo ottobre 2022.
I contributi saranno gestiti a sportello da Sviluppo Toscana fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Gli indirizzi di posta elettronica dedicati al Bando sono i seguenti:
Per ogni informazione si prega di consultare la documentazione pubblicata.
Inoltre, col un nuovo bando in uscita a inizio anno nuovo, i proprietari di terreni ad uso agricolo, le aziende agricole e i coltivatori diretti con sede legale negli stessi 14 Comuni, potranno chiedere il rimborso per l’acquisto di un biotrituratore dal 2023: sono stati già stanziati 300.000 euro per l’acquisto di biotrituratori, macchinari che triturano gli scarti vegetali e legnosi trasformandoli in concime riutilizzabile, a favore dei possessori di terreni agricoli che rinunciano all’abbruciamento dei residui vegetali e scelgono di utilizzare gli scarti per produrre concime in loco.
L’acquisto di biotrituratori sarà rimborsato fino al 60% della spesa (o ad un tetto massimo di 2.000 euro) ai privati e fino al 50% (o ad un tetto massimo di 1000 euro) alle aziende agricole.